Roma ad agosto è una città diversa. Si svuota della sua consueta popolazione e cambia faccia. I romani sono lontani, hanno bisogno di una pausa dalla loro tanto amata città. I volti nelle strade sono solo quelli dei turisti.
Sono loro gli abitanti di Roma ad agosto. E poi c’ero io o meglio c’eravamo noi: io e la mia Fuji XT1 con i miei due obiettivi, il 18 MM F,2 ed il 35 MM F 1,4. Ho fatto il turista anch’io in questo rovente giorno di ferragosto. Tra una grattachecca ghiacciata e l’altra ho deciso di dirigermi a Castel Sant’ Angelo.
Oggi il Comune ha lasciato tutti i musei aperti: è una vera e propria festa culturale. Chi ha scelto di essere qui con le suole su questo asfalto rovente c’è per poter assaporare tutta ma proprio tutta la cultura che la Città Eterna ha da offrire.
Castel sant’Angelo: il rifugio dei Papi
Dopo un quarto d’ora di camminata che sembra molto di più a causa del caldo estremo me lo ritrovo davanti imponente e bellissimo. Castel sant’Angelo nasce praticamente con Roma e l’accompagna nella sua storia millenaria.
Dapprima è il sepolcro dell’imperatore Adriano, poi diviene il baluardo oltre il Tevere a protezione della città. Dal 1367 Castel Sant’ Angelo sarà legato in maniera inscindibile alle sorti dei pontefici. Con la consegna delle chiavi a papa Urbano V, il castello diverrà rifugio dei papi nei momenti di pericolo e custode sempiterno dei tesori vaticani nonché tribunale e prigione.
L’immensa grandezza di Piazza Navona
Finito di ammirare il castello in tutto il suo splendore ritorno ad immergermi nell’afa romana. Stavolta prendo una bottiglietta d’acqua e proseguo verso piazza Navona. Camminando sui sanpietrini mi guardo intorno ed ascolto.
Sento solo lingue straniere, tutte diverse tra loro. Vedo solo tratti differenti da quelli a cui sono abituato: capelli biondi, occhi chiarissimi o allungati come mandorle. Roma oggi è davvero ricca, di tutto.
Arrivo a piazza Navona, è ancora più bella di quanto ricordassi. Grande e liscia attorniata da panchine, fontane e ristoranti. Oggi non ci sono i consueti artisti che l’animano di solito con i loro disegni, ma solo un incredibile sole che illumina e fa scintillare la pietra delle fontane. Scatto delle foto e mi guardo ancora intorno per qualche attimo.
Seguendo l’ itinerario dei turisti
Rimane un’ultima tappa del percorso che mi sono prefissato: il Pantheon. Ho deciso di seguire lo stesso itinerario dei turisti e provare a vedere un percorso così conosciuto con occhi differenti . Anche qui la mia Fuji mi aiuta a catturare quello che i miei occhi riescono solo a intravedere.
Sono stanco e felice. Credo proprio che mi fermerò per un’altra grattachecca
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