Ho amato i tanti volti di Dublino. Quando ho avuto la fortuna di visitarla ha confermato tutte le splendide leggende che l’avvolgono. Mi sono immerso nelle sue notti, nei barber shop, in ogni angolo di legno intagliato di ciascun singolo pub.
I dublinesi amano molto il loro folklore. In modo particolare amano le loro canzoni tradizionali. Le suonano con passione, sentimento, commozione.
Gli abitanti di Dublino si sentono profondamente e fieramente irlandesi, quindi guai a chiamarli “british”. Osservandoli con l’occhio della mia fotocamera ho potuto conoscere una realtà viva fatta da persone fiere e radicate nel loro paese, ma in continua evoluzione. Qui le mode arrivano in ritardo e vengono reinterpretate con un gusto diverso. Vengono solo presi degli spunti e successivamente vengono fatti propri con uno stile squisitamente personale.
Le etnie si mescolano. Tutti trovano il loro spazio in questa piccola metropoli fatta perlopiù da mattoni. Queste sue costruzioni le conferiscono un’aria molto intima.
Una città in bilico tra due mondi:
E’ una citta intrisa di storia, cultura, colori. Figlia dei celti e del cattolicesimo Dublino oggi cammina in bilico tra due mondi, divisa tra due isole. Troppo british per i puritani irlandesi, ma irlandese nel cuore per gli stessi britannici e soprattutto per i suoi abitanti. L’odierna Dublino è una città piena di fascino con un’intensa vita culturale. E’ abbastanza piccola per essere cordiale, ma con una prospettiva cosmopolita che genera continuamente nuovi spazi di modernità.
Nelle pieghe della città si nascondono i sobborghi, le periferie. I luoghi preferiti dagli artisti e dai diplomatici, come Killiney con la sua splendida baia che ricorda, poi, lontanamente, il golfo di Napoli. Lì l’aria è fredda, pungente. Tutto ciò che riscalda sono le luci che si rispecchiano nell’acqua e la promessa di pace che viene da questo mare scuro.
A Dublino tutto si muove a un ritmo più lento:
Ho amato molto le notti di Dublino. Tutte le sue case basse e antiche. Ho ammirato tutto quello che è sopravvissuto alla guerra d’Indipendenza. Ho osservato le strade ripulite dalla grande piaga dell’eroina degli anni 70. Adesso sono illuminate eppure scure allo stesso tempo, quasi raccolte.
I whiskey bar, i taxi, le macchine, i passanti. Tutto sembra muoversi a un ritmo più lento, quasi più a misura d’uomo rispetto alle grandi città europee. Dublino pare sia la città europea col più alto tasso di crimine, eppure val bene una visita. Io stesso di notte ho evitato i vicoli più bui, ma sono comunque riuscito a godere di tutta la bellezza di questa città fiera e controversa.
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